L’Italia rende omaggio ad uno degli artisti più rinomati del novecento attraverso il cosiddetto progetto Klimt, due mostre incentrate sulla vita pubblica e privata del pittore viennese. Teatro di questi importanti eventi saranno rispettivamente Roma (a partire dal 27 ottobre) e Piacenza (dal 5 aprile 2022).
Sono passati 110 anni da quando Gustav Klimt lasciava la Capitale senza fiato grazie alla sua opera “Le Tre Età della Donna” nel 1911 all’ Esposizione Internazionale di Arte di Roma. Tuttavia, l’Italia aveva già incominciato ad influenzare lo stile del maestro della Secessione Viennese da diversi anni.
Fu proprio durante una visita a Ravenna che Klimt rimase rapito dalla bellezza e dallo sfarzo dei mosaici bizantini. Si dice che sia stato questo evento in particolare ad ispirare l’artista nell’uso dell’oro nelle sue opere, come a voler onorare il mestiere del padre e del fratello, noti orafi del loro tempo.
Dopo tale avvenimento, Klimt ha donato al mondo quadri immortali come Giuditta I (1901), il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907), Il bacio (1907-08). Il progetto Klimt si pone l’obiettivo di raccontare il maestro sia nel suo rapporto col pubblico, ma anche da un punto di vista più intimo e personale per lasciar trasparire l’uomo dietro l’artista.
Il progetto Klimt è l’apice di uno sforzo congiunto fra Italia e Austria che presentare la Secessione Viennese attraverso un percorso artistico ben studiato, ricco di opere provenienti dai più prestigiosi musei europei, nonché da collezioni private scelte accuratamente dai curatori in collaborazione con Arthemisia.
Dal 27 ottobre, il Museo di Roma a Palazzo Braschi sarà adornato con dipinti del maestro Klimt, gentilmente concessi dalla Klimt Foundation e da altre collezioni. A completare il racconto dello storico periodo artistico novecentesco contribuiranno inoltre sculture e quadri di altri artisti ad esso correlati.
Tra le opere klimtiane presenti alla mostra della Capitale, la più importante sarà “il Ritratto di Signora”, un pezzo creato fra il 1916 e il 1917 che è stato protagonista di una rocambolesca vicenda che l’ha visto trafugato nel 1997 proprio dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza (sede dell’altra mostra in programma) e restituito nel 2019.
Il 5 aprile 2022 sarà invece il turno di Piacenza che alla galleria sopra citata promuoverà una visione di Klimt più intima, attraverso opere e documenti storici che ne raccontano la vita segreta lontano dalla mondanità.