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Mythic Quest: una serie TV sui videogiochi da non perdere



Mythic Quest: Raven’s Banquet è una serie TV, realizzata da Apple TV+, che si prefigge l’obiettivo di raccontare (con ironia e ilarità) tutte le principali problematiche che una software house per lo sviluppo di videogiochi deve affrontare quotidianamente. Pur essendo una sit com sopra le righe, il cui focus è far sorridere lo spettatore, riesce a trattare temi importanti dell’industria videoludica.

 

L’industria dei videogiochi è pura follia

Non tutti i nerd videogiocatori hanno piena consapevolezza della mole di lavoro richiesta per realizzare le opere con cui amano intrattenersi. Il processo di produzione di un videogame è lungo, complesso e deve sottostare alle regole imposte dal budget e dalla dirigenza. Mythic Quest, riesce a fare un lavoro egregio nel denunciare temi sensibili che ai più sono sconosciuti.

La vena demenziale/ironica caratterizza tutti i nove episodi della prima stagione, presentando personaggi eccentrici, un po’ caricaturali, ma con una scrittura interessante e un’evoluzione altrettanto coinvolgente. Si parte da Ian Grimm, il visionario ed egocentrico ideatore del più grande MMORPG di tutti i tempi; passando per Poppy, la giovane e insicura programmatrice del videogioco; David il responsabile della produzione e Brad l’addetto al marketing.

Questi  quattro personaggi possono essere visti come un’umanizzazione di alcuni dei reparti principali della produzione videoludica, e tutti i loro divertenti contrasti, litigi e battibecchi, non sono altro che una rappresentazione scenica delle reali difficoltà che contraddistinguono la realizzazione di un opera d’intrattenimento interattiva.

 

Tante risate ma un messaggio profondo

Quello che rende Mythic Quest una serie TV davvero speciale è l’abilità degli autori nel conciliare umorismo e realtà poco conosciute. Gli sviluppatori di videogiochi (i creativi) devono scontrarsi ogni giorno con le pressioni dei burocrati (gli investitori), che pretendono un ritorno economico concreto da ogni nuova implementazione.

Il fulcro di questo continuo contrasto è rappresentato egregiamente nel quinto episodio della serie (apparentemente slegato dagli altri), che racconta la storia di Bean e Doc, due nerd degli anni ’90 che decidono di realizzare il loro videogioco personale. Non vogliamo fare spoiler, ma questa puntata ha fatto scendere una lacrimuccia anche a noi.

Proprio questa comicità intelligente riesce a rendere Mythic Quest una serie TV degna di nota che racconta alcuni aspetti del mondo nerd in maniera colorita, ma senza sminuirne la rilevanza. Chiunque ami videogiocare troverà interessante le vicissitudini dei personaggi, oltre a sorridere quando, durante alcuni cambi di scena, verranno proposte cutscene di videogiochi reali (fra cui For Honor e Kingdome Come: Deliverance).




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