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Mobile Suit Gundam: la serie che ha cambiato il genere mecha



Chiunque sia appassionato di anime giapponesi conosce Mobile Suit Gundam. Magari non avrà mai visto nemmeno un episodio, ma è certo che sappia quantomeno di cosa si sta parlando. Questo dimostra come un cartone animato del 1979 sia stato in grado di cambiare radicalmente un genere, ma non solo.

 

Mobile Suit Gundam e i real robot

Cominciamo dall’inizio, quando Mobile Suit Gundam era appena stato lanciato sul mercato giapponese con una serie televisiva innovativa che però ai tempi passò piuttosto in sordina. Quell’epoca era dominata dai colossi di Go Nagai (i più famosi dei quali erano Mazinga, Goldrake e Jeeg), che proponevano i mecha in un ambientazione più fantasy che fantascientifica.

Yoshiyuki Tomino, tuttavia, voleva dare una visione dei robot giganti più realistica e verosimile. Scrisse quindi una storia di colonizzazione spaziale ottenuta grazie all’uso dei Mobile Suit, macchine antropomorfe con pilota umano. Ci vollero un po’ di anni prima che il pubblico ne riconoscesse le effettive potenzialità, ma dalla metà degli anni ’80 il fenomeno Gundam esplose in tutto il  mondo dando vita al sottogenere real robot.

Oggi, il brand è uno di più noti e vanta una trentina di serie televisive, tantissimi film e OAV, manga, light novel, videogiochi e romanzi. Un vero e proprio impero che continua ad espandersi ed evolversi. Insomma, gli appassionati non si stancano mai di Gundam e le nuove generazioni si trovano coinvolte nel vortice che papà e fratelli maggiori portano avanti da tutta una vita.

 

I Gunpla sono il vero caposaldo

Di tutte le possibili iterazioni di Mobile Suit Gundam con cui un fan può relazionarsi, quella più appagante è senza dubbio legata ai Gunpla. I modellini in plastica dei vari modelli di Gundam sono talmente tanto noti, che possono vantare collezionisti accaniti in tutto il mondo, sempre pronti a sborsare cifre esorbitanti pur di avere l’ultimo uscito.

Il fenomeno è talmente sviluppato che costituisce l’entrata finanziaria principale di Bandai, la società che possiede il brand nipponico dei robot giganti. Chiunque abbia partecipato ad una qualunque fiera del fumetto, anche in Italia, sa bene cosa significa dover fare a spallate con gli appassionati che affollano gli stand dei Gunpla, vero?

Tutte queste peculiarità hanno trasformato una serie televisiva di cartoni animati in una vera e propria rivoluzione sociale e culturale. In patria non esiste nessun giapponese che non usi una citazione tratta dall’anime, o che comunque non abbia subito influenze da esso. Basti pensare all’enorme Gundam a grandezza naturale di Obaida, per esempio, che coi suoi 20 metri di altezza domina l’intera città.




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