La figura di Marylin Monroe è rimasta nei cuori di tutti noi. Il suo sorriso riesce a stregare tutt’oggi, non solo gli adulti, ma anche le nuove generazioni a testimonianza del magnetismo che da sempre ha contraddistinto la sfortunata attrice. Alla Mostra del Cinema di Venezia ha fatto il suo esordio Blonde, il film dedicato alla sua vita tratto dall’omonimo romanzo di Joyce Carrol Oates.
Durante una lunga intervista, il regista del lungometraggio Andrew Dominik ha raccontato come mai la realizzazione di Blonde ha richiesto così tanti anni. Il motivo principale, dice, è dovuto alla bellissima storia proposta da Oates, così complessa e ricca di sfumature che ad ogni rilettura del testo originale arrivavano nuove idee e ispirazioni.
Il rispetto e l’amore per la figura di Marylin Monroe, poi, sono sempre stati centrali nella vita di Dominik, il quale voleva realizzare un film degno di lei, capace di raccontarne le vicissitudini, le tribolazioni e, soprattutto, la grande forza d’animo che la contraddistingueva.
Proseguendo con il racconto di come ha sviluppato la pellicola, il regista ricorda le grosse difficoltà nel trovare finanziatori, poiché il tema trattato, per molti, era fin troppo spinoso e rischioso economicamente parlando. Alla fine però i fondi sono arrivati e si è potuto dedicare alla stesura delle scene e alla scelta del cast.
Proprio parlando di casting non si può non fare una breve digressione sull’attrice protagonista scelta per riportare in vita sul grande schermo la bellissima show girl degli anni ’50. Ana De Armas è stata da subito identificata come la persona giusta, sia per via dell’impressionante somiglianza fisica con la bionda più amata di Hollywood, ma anche per le sue ottime capacità interpretative.
Dopo averla convocata per un provino, il regista le ha chiesto quanto tempo le servisse per prepararsi ed entrare nel personaggio. La ragazza si è presa sette giorni durante i quali ha fatto moltissime ricerche, soprattutto sull’espressività e sul linguaggio del corpo, arrivando addirittura a creare da sola un make up adatto.
Nonostante la preparazione, però, Ana ha raccontato quanto sia stato difficile interpretare in maniera credibile Norma Jean, soprattutto durante scene che ne raccontavano l’intimità di cui non vi era alcuna documentazione video, naturalmente. Tuttavia, quella che si è vista su Blonde è sicuramente una prestazione attoriale di altissimo livello.
La prima scena girata è stata quella della morte dell’attrice, proprio il giorno dell’anniversario della sua scomparsa e nella medesima stanza d’albergo in cui si è consumata la tragedia. Ciò ha spinto molti membri della troupe e del cast a sentire concretamente la presenza di Marylin, come se fosse li a vegliare sul loro lavoro.