Siamo all’incirca a metà degli episodi previsti per la trasposizione televisiva di The Last of Us, ma la serie tratta dall’omonimo videogioco è già un successo globale. L’impatto mediatico è stato talmente importante da aver convinto l’HBO (l’emittente che ne ha commissionato la realizzazione) e rinnovarla per una seconda stagione già alla seconda puntata.
Gli appassionati di videogames sono ormai abituati a rimanere delusi dalle trasposizioni cinematografiche o televisive dei racconti su cui hanno passato intere ore della propria vita. Da molti anni si tenta di sfruttare i più noti brand videoludici per attirare spettatori al botteghino, ma i risultati sono stati piuttosto scarsi, almeno fino ad ora.
Senza andare troppo lontano, l’ultimo esempio di tale reiterato fallimento è il film di Uncharted, altro franchise di proprietà di Naughty Dog (la stessa software house che ha sviluppato The Last of Us), che è stato accolto piuttosto freddamente dal pubblico a causa delle eccessive differenze e licenze artistiche che gli autori del lungometraggio hanno deciso di prendersi.
La preoccupazione degli appassionati era che ciò potesse accadere anche a The Last of Us, la cui narrativa è da sempre il suo più grande punto di forza. Fortunatamente, la trama della serie tv è piuttosto fedele a quella del videogioco, con scene che ricalcano quasi alla perfezione la regia di alcune delle sequenze più amate.
La somiglianza con la versione ludica è impressionante, tanto che già alla prima puntata i veterani dell’opera originale hanno potuto riprovare i medesimi brividi avuti durante la loro prima run sul titolo. Ci sono però alcune piccole differenze che si sono rese necessarie per esigenze televisive.
La più eclatante è il metodo di trasmissione dell’infezione. Nel videogioco, infatti, il veicolo tramite cui la patologia si diffonde sono le spore fungine che vengono rilasciate nell’aria o a contatto coi fluidi degli infetti. Nella serie tv, invece, è stato scelto di renderla più simile ai classici film di zombie, altrimenti gli attori avrebbero dovuto portare maschere anti-gas praticamente a ogni scena (come spesso accade nel gioco).
Il primo episodio di The Last of Us è stato visto da 4,7 milioni di spettatori, collocandolo al secondo posto tra le migliori premiere della HBO, subito dietro al prequel di Game of Throne, The House of Dragons. Il secondo ha raggiunto uno share di 5,7 milioni, aumentando il pubblico del 22%, insomma numeri davvero impressionanti.
Il segreto del successo, oltre alla qualità generale della serie e della regia, è probabilmente da ricercarsi nell’estrema fedeltà della storia all’opera originale. Questo, in fondo, è ciò che gli appassionati chiedono da sempre e a quanto pare finalmente sono stati accontentati.