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IT-Alert è il nuovo sistema di sicurezza per proteggere i cittadini



Si chiama IT-Alert il nuovo sistema di allarme pubblico ideato dalla Protezione Civile e attualmente in fase di test in diverse regioni italiane. In molti avranno già ricevuto il messaggio di prova sui propri telefoni che, per l’appunto, ha dato il via ai test su larga scala dell’intero programma. Ma come funziona nel dettaglio questo interessante quanto utile allarme?

 

Come funziona e a cosa serve IT-Alert?

Come già detto, IT-Alert è un sistema che invia notifiche alle persone in prossimità di zone a rischio quando si verificano eventi catastrofici o c’è la possibilità che si creino situazioni potenzialmente pericolose. Si basa sulla tecnologia Cell-Broadcasting, quella dei tradizionali cellulari per intenderci, e non richiede una connessione dati (proprio perché in caso di calamità potrebbero esserci problemi con le linee).

Nel momento in cui la Protezione Civile rileva uh potenziale rischio, viene inviata una notifica a tutti i telefoni delle persone che sono agganciati a celle nell’area interessata, avvisandole così dell’imminente pericolo. Si spera che ciò aiuti a salvare più vite possibili durante gli eventi climatici, geologici o meteorologici più devastanti.

Il sistema è tutt’ora in fase di testing, pertanto su tutti i messaggi recapitati è chiaramente specificato che si tratta di semplici prove e non di veri allarmi. La prima ondata di messaggi è stata inviata il 28 giugno in Toscana, è stata poi la volta della Sardegna il 30, della Sicilia il 5 luglio, il 7 della Calabria e il 10 dell’Emilia Romagna. Tuttavia, è stato dichiarato che queste sono solo alcune delle regioni inserite nella lista a rischio, ma presto IT-Alert verrà testato anche in altre zone d’Italia.

 

Quali tipi di disastri può notificare il sistema di allarme?

Da un punto di vista legale, IT-Alert è disciplinato da un’apposita direttiva dell’Unione Europea e dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche italiano. Si tratta di un meccanismo che non è sempre attivo, ma che viene utilizzato solo in casi di reale emergenza, pertanto la privacy dei cittadini non è da considerarsi minacciata. Ma quali sono effettivamente gli eventi che rientrano nella lista? Ecco alcuni esempi:

  • in caso di maremoto generato da un sisma;
  • in caso di collasso di una diga;
  • in caso di attività vulcanica (soprattutto localizzata nelle aree del Vesuvio, dello Stromboli e dei Campi Flegrei);
  • in caso di incidenti nucleari o minacce radioattive;
  • in caso di incidenti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
  • in caso di precipitazioni intense.



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