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Il paesaggio italiano raccontato con la fotografia



La bellezza del paesaggio italiano ha fatto innamorare artisti da tutto il mondo e in ogni tempo. La mostra intitolata “L’Italia è un desiderio. Fotografie, Paesaggi e Visioni (1842-2022)” è l’occasione migliore per rivivere alcuni dei capolavori della fotografia paesaggistica più suggestivi della storia, fino agli scatti moderni che oggi raccontano l’Italia in maniera sincera e piena d’amore.

 

Una miriade di opere storiche in cui perdersi

Creata dalla collaborazione tra la Fondazione Alinari per la Fotografia e il Museo di Fotografia Contemporanea, l’ambizioso percorso culturale ospitato alle Scuderie del Quirinale dal 1° giugno al 3 settembre 2023, è un’opportunità unica da non lasciarsi sfuggire.

Ideato per raccontare com’è cambiata la visione del paesaggio italiano in più di 200 anni di storia, accoglie al suo interno oltre 600 opere che spaziano dai dagherrotipi, primordiali negativi su carta e su vetro, lastre, diapositive, fino alle stampe a colori in grande formato. Per quanto riguarda la parte “storica” dell’esposizione bisogna ringraziare gli Archivi della Collezione Alinari, che hanno messo a disposizione tantissimi scatti di grande pregio, alcuni dei quali addirittura inediti.

Tra questi si possono ammirare le grandi e suggestive panoramiche di Roma, realizzate da maestri come Michele Petagna e Leopoldo Alinari, seguite dalla narrazione del “mito del viaggio” con artisti del calibro di Girault de Prangey, Calvert Richard Jones, Frédéric Flachéron e Giacomo Caneva. Per la sezione dei negativi, invece, sono presenti i lavori primigeni di scienziati come Giorgio Roster che si sono avventurati per primi nel tentativo di catturare l’ampia varietà di colori del paesaggio italiano.

 

Il paesaggio italiano del nuovo millennio

Il compito di raccontare il paesaggio italiano del nuovo millennio è invece affidato a delle splendide stampe di grandi dimensioni, tra gli artisti che raccontano l’Italia moderna ci sono: Paola De Pietri, Fischli and Weiss, Francesco Jodice. Il contrasto tra due epoche così differenti è il modo perfetto per comprendere l’evoluzione della fotografia paesaggistica.

Il visitatore può quindi vivere un percorso non solo storico e didattico relativo a tecniche e a metodologie interpretative, ma anche un viaggio all’interno di dibattiti, contrasti e percezioni differenti della realtà circostante. Insomma, la mostra capitolina va esplorata e vissuta con attenzione, così da coglierne ogni più piccola sfumatura.

I giovani fotografi possono prendere spunto dalle varie tecniche proposte e trovare così il proprio stile per continuare a raccontare un Paese magico e ricco di storia come l’Italia.




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