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I Pittori Moderni della Realtà in mostra ad Asiago



Prendeva il nome di Pittori Moderni della Realtà il gruppo di artisti che nel secondo dopoguerra diedero origine ad un movimento che intendeva contrapporsi al realismo. Un quartetto di anonimi autori che, pur avendo avuto vita breve, è stato in grado di dare al mondo alcune delle opere più suggestive dello scorso secolo.

 

Alla riscoperta dei Pittori Moderni della Realtà

Il proclama con cui veniva istituito questo nuovo movimento artistico nel 1947 recitava più o meno così: “Noi ricreiamo l’arte dell’illusione della realtà, eterno e antichissimo seme delle arti figurative. Noi non ci prestiamo ad alcun ritorno, noi continuiamo semplicemente a svolgere la missione della vera pittura. […] Ben prima di incontrarci, ognuno di noi aveva sentito profondamente il bisogno di ricercare nella natura il filo conduttore che ci permettesse di ritrovare noi stessi nel labirinto delle scuole che si sono moltiplicate nell’ultimo mezzo secolo”.

Un messaggio chiaro, deciso e piuttosto controverso che nell’Italia dell’epoca non riscosse il successo sperato. Anzi, la critica del tempo fu molto dura coi quattro fondatori Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni, Xavier Bueno e Antonio Bueno, bollando la loro opera come un tentativo di “esprimere un vuoto virtuosismo seicentista”.

Solo in seguito il messaggio che questi artisti volevano esprimere nelle loro creazioni fu colto. Un tentativo di ridare vita alla pittura, trasposizione delle rinascita auspicata per l’umanità stessa dopo le atrocità del conflitto mondiale. Un’aspirazione che puntava a ridare valore all’arte come mezzo di comunicazione e non solo come mero esercizio estetico.

 

Una mostra curata da Vittorio Sgarbi

La mostra dedicata ai Pittori Moderni della Realtà è già visitabile ad Asiago, nel Museo Le Carceri. Fino al 1° ottobre 2023 sarà possibile visionare le opere più importanti del movimento realizzate dai suoi fondatori, ma anche alcune di quelle inedite frutto dell’impegno di allievi come Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri.

L’esposizione è stata curata niente meno che da Vittorio Sgarbi, in collaborazione con Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari. L’obiettivo è quello di restituire dignità ad un movimento artistico spesso ignorato, ma che ha contribuito enormemente allo sviluppo dell’arte moderna.

Interessante soprattutto l’idea di mettere a confronto i quadri degli artisti del ‘900 con quelle dei pittori realisti del Seicento e del Settecento, come a voler sottolineare l’ispirazione che autori del calibro di Caravaggio hanno avuto sui colleghi contemporanei. Insomma, si tratta di un’occasione da non perdere assolutamente!




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