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In vista delle riaperture post Covid-19, la Galleria dell’Accademia di Firenze è pronta ad accogliere i visitatori con tantissime novità interessanti. Negli scorsi mesi, infatti, i curatori del museo sono stati impegnati a ristrutturare tutti gli ambienti, ripensando al contempo la disposizione di quadri, statue e di moltissime altre opere d’arte interessanti.
Il lungo periodo di stop imposto dalla pandemia ha spinto la Galleria dell’Accademia a migliorarsi e innovarsi. L’occasione di stravolgere l’ormai annale esposizione di oltre 600 opere è stata ispirata dalla necessità di ammodernare le varie sale, in modo da renderle più accattivanti alla vista e accoglienti per il pubblico.
Per tale ragione tutta la mostra è stata ripensata da zero, creando un ordine logico più coerente e di facile comprensione per i visitatori. Fra le novità più importanti vi è la stanza che rappresenta l’inizio del tour: quella dedicata alla collezione di strumenti musicali del Conservatorio Luigi Cherubini.
Qui sono esposti una cinquantina di strumenti provenienti da varie epoche, fra cui: La viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, un violino Stradivari del 1716, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano. Lasciare che sia la musica ad introdurre i visitatori alle bellezze culturali ivi conservate è un’idea audace ma che funziona, poiché riesce ad accendere da subito l’interesse.
A differenza della precedente disposizione, ora le statue di gesso realizzate da Lorenzo Bartolini, saranno parte integrante del percorso che i visitatori compiranno. Non più rilegate ad alte mensole decontestualizzate, ora saranno invece raccolte per tematica e adorneranno sale e corridoi come a voler fungere da guida silenziosa.
Ripensati anche gli ambienti prima destinati all’accoglienza delle mostre temporanee. Grazie ad un particolare e certosino lavoro di illuminazione, diventano oggi la casa di opere pittoriche di alcuni dei più importanti artisti rinascimentali, con quadri che risalgono al quattrocento e al cinquecento fiorentine.
Fra le più interessanti vale la pena citare: la Tebaide di Paolo Uccello, la Pala del Trebbio di Sandro Botticelli, e moltissime altre opere dei maggiori esponenti delle botteghe fiorentine dell’epoca, come ad esempio Domenico Ghirlandaio o Filippino Lippi.
I lavori di ristrutturazione sono ancora in corso, ma l’opera è quasi del tutto completa. Alcune sale rimarranno chiuse fino a giugno, con altri interventi sull’impiantistica del museo previsti per luglio. Tuttavia, la Galleria dell’Accademia e i suoi curatori sono più che pronti a riaprire i battenti in grande stile.