
La prima stagione della Ruota del Tempo prodotta da Amazon Prime Video non ha riscosso esattamente il successo che i suoi autori speravano. Questo è dipeso da vari fattori, ma ad aver determinato il semi flop dell’adattamento per il piccolo schermo di una delle saghe fantasy più amate di sempre, sono state forse le troppe licenze artistiche che gli sceneggiatori si sono presi.
L’avventura in cui si è imbarcata Amazon quando ha deciso di adattare i quattordici romanzi della saga di Robert Jordan è sembrata da subito un’impresa titanica. I libri hanno tempistiche narrative molto differenti rispetto ai film (e ciò è ben noto agli amanti della lettura che spesso rimangono delusi dalle trasposizioni video delle loro opere preferite), tuttavia un conto è omettere alcune parti troppo corpose, un altro è cambiarle drasticamente per adattarle ai diversi ritmi di una serie TV.
Sembra essere stato proprio questo il problema principale de La Ruota del Tempo che in sole otto puntate ha cercato di condensare più eventi possibili. Un approccio terribilmente sbagliato per raccontare il mondo immaginato dall’autore originale; una realtà così complessa e articolata a metà tra il fantasy e il post-apocalittico che ha bisogno di più respiro per essere apprezzata come si deve.
Va però specificato che la serie in sé non è completamente da buttare. La storia di base è molto intrigante e può offrire tantissimi spunti narrativi che però devono essere contestualizzati spiegando meglio il background del mondo in cui si sviluppano. Perché alla fine, il bello di un mondo fantasy così peculiare è proprio la possibilità di esplorarlo.
È stato recentemente annunciato da Amazon stessa che per la seconda stagione de La Ruota del Tempo il budget per singolo episodio verrà drasticamente aumentato. Attualmente, i soldi spesi per la realizzazione delle prime otto puntate ammontano ad 80 milioni di dollari (cioè circa 8 milioni ad episodio), ma sembra che i produttori vogliano innalzare ulteriormente questa soglia.
Non è ancora stato specificato a quanto ammonterebbe il nuovo budget, ma se arrivasse ad un incremento del 100% (circa 20 milioni di dollari a episodio) si parlerebbe di cifre non dissimili dalle spese medie di un cinecomic Marvel.
Viene però da chiedersi se una tale somma di denaro sarà sufficiente per realizzare una seconda stagione all’altezza dei libri e soprattutto delle aspettative dei fan. A pensarci bene, in fondo, le critiche mosse dalla fanbase non hanno mai riguardato l’impatto scenico in sé e per sé, ma le imperdonabili omissioni e modifiche alla trama originale.
Si può però sperare che con una maggiore quantità di fondi a disposizione, gli autori riescano quantomeno a dilatare i tempi narrativi quel tanto che basta per non “correre” troppo, ottenendo risultati visibilmente frettolosi come già accaduto.